La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 2Guglielmo, acconsentendolo ilnaval parlamento, decide di scendere a terra, abbandonare in preda al nemico le vuote galee, e con l'arme, con le provvisioni, con la gente intatta che aveva, accelerare il suo viaggio a Gerusalemme. Raimondo conte di Tolosa gli mandò una guida di trenta cavalli e cinquanta fanti. Il suo ingresso jiel campo cristiano arrecò, come l'arcivescovo di Tiro si spiega, la massima consolazione. -
(1099) Erano già dieci giorni che non si cuoceva pane; il biscotto delle ciurme supplì.L'acqua mancava, esse ne portavano otri ancor piene. Un qualche oscuro fabbro aveva più guaste che adoperate alcune grosse piante; quindi innanzi l'ammiraglio, peritissimo ingegnere, riconobbe tutti i materiali e indirizzò tutti i lavori. Cento artefici eletti fabbricarono catapulte, mangani, arieti, scale. Ma il più mirabile fu una torre quadrangolare (*) contenente tre vaste gallerie, l'una delle quali superava l'altezza delle mura, l'altra era a livello per carrucolarvi un ponte di legno, la terza si appoggiava alla base per regolarne con più sicurezza i movimenti e ripararne più prontamente i danni. Non ostante l'altezza e la mole, tale riuscì l'agevolezza delle sue ruote che si muoveva facilmente per ogni verso; tale la proporzione e r artifizio delle sue giunture che scomporsi si poteva e ricongiungersi a volontà. Grossi cuoi la fasciavano d'ogn'intorno per ammorzare i colpi e
(I) Wilhelm. Tyr. lib. Vili, IO.Angelii de Barca Syriaa, lib. XII.
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