La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
310 LIBRO TERZOinnocente veramente risorse. Ciascuno poi si ritira alle sue case, costretto dal lungo digiuno, e l'agnello pasquale consunto, ritorna al sepolcro. La prima delle lampadi esteriori aveva già preso fuoco; le altre cominciavano ad ardere alla presenza della moltitudine provveduta di nuovi ceri; e chi s'affrettava di avvicinarli al lume, chi presso una lampada ancora estinta spiava il primo momento dell'accensione, chi dalla folla impedito, altrove correva, e tutti rimasero contenti Così il Signore rallegrò il suo popolo, acciò che la gloria di tanto miracolo passasse di generazione in generazione. Termina con queste parole la sua descrizione il segretario francese del re Bai-duino (l), e l'annalista di Genova conchiude: Caffaro che dettò queste cose, le vide egli stesso, le attestò molte volte, e afferma di nuovo che il suo testimonio fu vero (2). Ora gli Orientali pretendono il prodigio operarsi nella guisa medesima ogni anno, ma lo contrastano i missionari europei
(noi) Non paghi i Genovesi di tanto spettacolo, ne andarono quaranta miglia lontano a visitare le sponde de] Giordano, e a bagnarsi in quell'acque ove il divin Redentore volle ricevere il battesimo. Arabi, Ebrei, cristiani ascrivevano loro una sopranaturale virtù di corroborare la sanità, e ri-
(1) Fulc. Carnot., p, 407. V. pure Gesta Francor. expugn Hier. p. 407.
(2) Caffar., lib. I e 2.
(3) Leltcer édifiant. P. Neref, T. I, 412. p. Sicard. Vedi p. 106. — Vedi la noia t>.
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