La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO SIIstabilirla perduta. Quest'ultima devozione appagata, Embriaco ricondusse la sua gente al porto Giaffa, per metterla in punto di attener sue premesse (nel mese di maggio).
(noi) Gli acquisti dal re Balduino richiesti, erano la terra di Arsur, detta pure Antipatrida da Antipatro padre di Erode, e la città di Cesarea, chiamata anticamente Torre di Stratone, sul confine settentrionale della Palestina. Arsur era stata inutilmente assediata dal re Goffredo per mancanza di navi; ma in quel tempo al terzo giorno si diede a patto, che ogni abitante con tanta roba quanta ne porterebbe in collo, potesse ritirarsi in Ascalon. A Cesarea indi si corse. Questa illustre città, nella quale san Pietro diede il battesimo al primo Gentile, che il vecchio Erode dedicò a Cesare Augusto, e che fu patria dello storico Eusebio, è ora ridotta a un raccolto di solitari edi-fizi e a un porto ingombro di sabbia. A' temjpi di cui ragioniamo fioriva ancora. Tenevano in essa comando Miro ed Arcadio, l'uno sopra i soldati, l'altro su i cittadini; qualora l'annalista genovese confuso non abbia con due nomi pro-ri, insoliti fra i Maomettani, i titoli di emir e i cadì. 11 modo loro di pensare conferma il nostro avviso. Perchè Arcadio che vorrebbe dir Giudice, dissuadeva i mezzi ostinati di resistenza, Miro, il comandante militare , minacciava di morte chiunque parlasse di dedizione. E veramente se il piccol numero de' difensori faceva dubitare, un doppio cerchio di mura, due fossi profondi e molli torrioni all' intorno promettevano lunga difesa. Con tutto ciò l'emir consentì
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