La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
324 LIBRO TERZOa questo la dignità di primate in Sardegna. Le quali grazie congiunte all'annunzio di Civitavecchia espugnata dallo stuolo genovese e pisano, rallegrarono tanto i due popoli che soffocata la nazional gelosia, strinsero una ferma pace. Soli ne mormorarono i Milanesi, alla cui sede metropolitana, afflitta dallo scisma e dalle censure, si toglieva un nobilissimo suffraganeo. Ma l'abate di Chiaravalle con una lettera eloquente gli acchetò. Un'altra ne scrisse a'Genovesi per ringraziarli delle ricevute accoglienze, e confermarli nell'unione, pace e ossequio costante verso il pontefice e l'imperadore Genova si gloria di possedere tuttora la lettera del santo; e ciascun ne sa a mente queste cortesi e gravi parole che rechiamo in volgare: u Plebe divola, gloriosa uà-azione, illustre città, vivete sicuri ch'io non >•> potrò in verun tempo dimenticarmi di voi; ma y> rammentatevi pur voi di me, e perseverate nei » buoni proponimenti. Senza la perseveranza nè » i benefizi nan merito, nè il coraggio lode, nè «la fedeltà guiderdone! »
Dopo la pace la repubblica attese a fare alcune riforme nelle sue leggi. L'incremento della popolazione, le imprese lontane e le lunghe contese con Pisa avevano persuaso all'universale, le incumbenze de1 consoli essere troppo vaste e mal definite. Ogni armamento toglieva un giudice a una compagnia, nè si potevano eleggere i più idonei a giudicare, se i medesimi erano inetti alla guerra. E dall'essere presso la moltitudine il deliberare immediatamente delle cose pravi, pareva quest'altro danno nascesse, che 1 utile più
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