La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
328 LIBRO TERZOvolti, e affatto simili, i quali si riponevano in un bossolo o urna, detta così dalle spezie del legno adoperatovi, e tanti per sorte se n'estraevano quanti erano i posti. Gli estratti si proclamavano di magistrato. Durava l'imborsazione di un nome in tempi tranquilli finché fosse estratto; nelle variazioni del governo finché la parte predominante voleva. Talvolta dopo ogni estrazione si imborsavano nomi nuovi, talvolta sol poi che lutti gli antichi erano estratti. Particolarizzare quando e in qual caso si facesse più in un modo che in altro, sarebbe cosa superflua, difficile e noiosa. E quanti saranno già annoiati.
(ii36) Dopo tali riforme, un oggetto di pari importanza occupò il governo; ciò fu una moneta propria e di valore, che usar si potesse in tutti i contratti, e spendersi in tutte le piazze. La storia delle monete è in ristretto questa.
L'oro, l'argento e il rame furono i metalli generalmente trascelti dagli uomini per comune valuta de' loro averi e contratti, la quale si disse moneta. Alcuni ne fecero Giano inventore, altri un figliuolo di Deucalione, il che dinota la sua antichità. Certo si è che a' tempi di Abramo si usavano monete approvate e pubbliche col nome di Sicli, e che nella guerra di Troia i Greci spendevano talenti d'oro. 1 Romani ne' loro principii di povertà e temperanza non coniarono altro cne rame più o men puro; onde derivano le voci Aes, ji.es alienum, ulercuium. L'anno 485 di Roma, dopo insigni vittorie sopra popoli più ricchi e industriosi, si cominciò a battervi l'argento, e indi a sessantadue anni l'oro. Qualche aìterazio-
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