La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 335
pontefice di un solo anno, rimise loro per gratitudine la metà del censo convenuto per la Corsica; nè l'altra metà rammentano mai più gli annali (1). La squadra era composta di ventidue galee, sei grosse navi da battaglia e molti legni da carico per munizioni d'ogni sorta. 11 console Caflfaro e Oberto Della Torre guidarono queste forze a Mino rea, ove si rannidavano i più de'pi-rati (2). Minorca è così delta dal paragone con l'isola vicina eh'è maggior di lei. Ma se le cede in estensione, la supera per situazione e per quello sì comodo e sì bel porto, che dal terzo fratello di Annibale, o da un Cartaginese più antico tolse il nome di Porto Maone. 1 consoli genovesi entrarono all'improvvista nel seno circolare di Fornello, la cui bocca è strettissima; scesero in terra, e sempre allargandosi senza incontrare gran resistenza occuparono il piano. Fu quindi assediata la Ciudadella, lamna presso gli antichi, capo dell'isola, che ha un porto piccolo e paludoso. Ne uscirono a tarda notte gli Almoravidi, e dove il campo cristiano era men munito, là s'avventarono impetuosamente. Ma i Genovesi erano desti; respinsero gli assalitori fino alla città, e impadronitisi delle porte aperte a'fuggitivi, imposero le condizioni che vollero, riscatto del saccheggia-mento e pace a' cristiani. Quindi drizzarono il corso verso Almeria, città marittima del regno di Granata, ch'era poco men di Minorca popolata di corsari. Quantunque fosse fortissima, nondi-
(1) Vedi la nota bb.
(2) Vedi la nota cc.
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