La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
336 LIBRO TERZOmeno il suo re o emir, smarritosi d'animo, offerse molte migliaja di marabottini per un durevole accordo (!)• ( 1Ad una tregua soltanto condiscesero gli ammiragli, purché loro sborsasse venticinque mila marabottini, e desse otto stati-chi per una somma uguale, pagabile fra otto giorni. L'emir accettò; ma prima dell'alba vegnente se ne fuggì con due galee e il suo tesoro. Gli abitanti n'elessero un'altro, il quale ruppe ogni accordo. Laonde fu rifatto l'assedio e battuta la terra ventitré dì senza riposare, non però con frutto nè senza sangue. Soprastava l'inverno; e i Genovesi di mal talento si ritirarono, dopo aver conosciuto per pruova quanto l'impresa di Almeria fosse più ardua che non si pensavano. Allora gli Almoravidi accrescono gente, alzano nuove torri, radunano viveri, e più si accendono a molestare i vicini cristiani per vendicarsi dei lontani. Alfonso Vili regnava allora in Castiglia. Papa Innocenzo II conferito gli aveva il titolo d'imperadore, acciò che i diversi principi cristiani della Spagna riconoscessero un sol capo nelle imprese loro contro i Mori. Callisto II ed Eugenio III avevano accomunato a queste guerre il nome di crociate con tutti i privilegi da Urbano II concesse a quelle d'Oriente (2). Ma ciò non
(1) Marabutti o Marbuth, sinonimo di Morabet, uomo paziente e perciò religioso. Da Marbuth i Marabotini, come le Genovine da Genovesi. Ghiamaronsi ancora Marabizi e infine Maravedis. Il peso di quelli in oro era allora un settimo d'oncia j e 24 d'argento ne facevano un d'oro. Sono oggi moneta di conto e piccolissima.
(2) Fleury, hist. eccl., XXIV, 67.
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