La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      338 LIBRO TERZOinfestava pur troppo, già pareva a fermarsi difficile. Varcherebbero essi il mare e la discordia con loro: la città baderebbe a fazioni non a nuovi apparecchi. Or dimandava loro le lagrime in sugli occhi: forsechò i cittadini non sono fratelli, mutui benefattori, parti uguali di un tutto adorabile, la patria? Forsechè l'onore delle principali famiglie consiste nell'odio vicendevole? o non è pari vergogna vendicarsi di un cittadino, come innanzi a un nemico fuggire? Con qua! animo coloro che rimanevano a casa potrebbero agitare i loro dissidii, mentre la causa pubblica pendeva incerta, e i suoi campioni combattevano per lei? Come odiarsi questi fra loro, trovandosi sotto le medesime insegne, negli stessi pericoli, contro i nimici comuni ? Su via, si risolvessero ! Ei proponeva loro l'impresa d'Àlmeria... Gridò il popolo: si faccia 1 «r Cittadini, soggiunse il con-» solo, fate ancor questa deliberazione; che tutti *?gli odii sìeno oggi estinti; amiamoci tutti; corriamo a spegnere nel sangue degl'infedeli ogni » passione che non ha per oggetto la religione, 5?Ia patria, l'onore».
      , (i i47)Non prima ebbe pronunziatequest'ultime parole, che gli avversari più accaniti si abbracciarono, chiedendosi a vicenda perdono con torrenti di lagrime. Donne e donzelle recarono gli ori, gli argenti, gli ornamenti più cari per le spese della guerra. Al formarsi de'ruoli non fu chi adducesse scuse di età o di famiglia; tutti volevano scriversi. Fatta la scelta de'naviganti e dei soldati, chi scelto non era, voleva almen trarre in acqua i na vili o trasportare le munizioni. In cinque mesiby


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Primo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 479

   

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