La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
340 LIBRO TERZOcipi spagnuoli ne fu mandato l'avviso, acciocché essi entrassero nel regno di Granata, mentre l'armata procederebbe all' assedio di Almeria. Ma l'imperadore Alfonso avendoli più tempo innanzi aspettati, era stato costretto a licenziare il suo esercito per inopia di mezzi, inopia frequente nei principi di quella età. Don Garsia ricusò di muoversi senza l'imperadore. Tanto l'uno che l'altro, quantunque si protestassero riconoscenti e pronti all'invito, obbligarsi non vollero a un tempo determinato. 11 conte di Barcellona all'incontro promise fidatamente di allestirsi a tutto il mese vegnente. Dopo tali risposte il consolo Bai-duino, comandante della vanguardia, voleva incamminarsi senza più all'assedio, dicendo che i Genovesi bastavano soli; ma gli altri consoli moderarono il generoso suo impeto per aspettare, se non altro, il conte don Raimondo, con tutto che la stazione del Capo sia pericolosa quando infieriscono i venti del mezzogiorno.
(i 147) Passato ansiosamente l'equinozio, e giunto ai confini il Conte, si stabilì d'accordo il piano dell'oppugnazione. Primieramente Balduino do-vea presentarsi eon quindici galee dirimpetto alla moschea; e così fece. L'emir d'Almeria mandò su due torri due esploratori, l'uno di razza mora e l'altro bianco; e persuasissimo dal testimonio loro conforme, che altri legni non v'erano, ordinò una sortita delle sue soldatesche per sostenere il presidio della moschea. Aspettava lungamente Balduino l'ajuto de' suoi, ma stringendolo il tempo fece ritirare la gente che già aveva sbarcata, non così prontamente che nonby
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