La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 345
na parte gli allettava 1' utilità dell' impresa, e il comodo di prepararla da vicino; li ratteneva dall'altra l'obbligo espresso di compiere con l'anno le spedizioni, e deporre col consolalo il comando. Convocarono pertanto, siccome ne' casi dubbii dovevano, il parlamento militare; ove fu risoluto che due consoli tornassero a Genova con la preda, i prigioni, le navi da carico, e due galee per iscorta: riferissero i successi passati, la dimanda del Conte, e la necessità di nuovi sussidii,se l'impresa fosse piaciuta. Quanto a sè esser tutti prontissimi in onore di Dio e in prò della patria, di starsene un anno ancora lontani dalle amate loro famiglie.
(i i48) Corse voce intanto che oppugnarsi voleva dopo l'inverno Tortosa. Onde molli guerrieri da molte parti secondo l'uso de' tempi accorsero in Barcellona ; e venne da Pisa uno stuol di galee, se pure nel silenzio degli annalisti genovesi e spagnuoli si debbe a* soli Pisani dar fede. Genova mandò il decreto di approvazione e i chiesti soccorsi. Da'Pirenei fu tratto il legname necessario alle macchine da guerra , perchè i terreni all'intorno non avevano alberi. 1 trasporti e le costruzioni consumarono l'inverno e la primavera; nè prima del mese di giugno tornò in mare 1' armata che era rimasa tutto quel tempo sopra la spiaggia coperta di vele e di padiglioni. 11 di primo di luglio si entrò nel fiume Ebro; e dopo grande sforzo di remi contro la corrente, si giunse presso una pianura distante due miglia dalla città di Tortosa. Yenneci altresì Don Raimondo accompagnato dal signor di Mompellieri .
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