La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUINTO 349
colla cessione a'creditori di otto gabelle per lo spazio di quindici anni; e il debito montava a due milacinquecent'una lira; moneta equivalente in quegli anni ad altretante once d'oro.
(i 148) Caddero nel medesimo anno Baeza città di frontiera in Andalusia, e Lisbona in Portogallo. Nello stuol de'Crociati cbe divisero i pericoli di questi assedii e la gloria delle conquiste, si annoverarono Galliziani, Inglesi, Fiamminghi, Tedeschi; e non ostante le spedizioni anzidette, non vi mancarono i Genovesi.
Essi avevano un piccolo distretto quando fecero quelle grandi imprese. Gli altri Liguri intanto si erano assuefatti a navigare con loro, a di* fendere la stessa bandiera, e ubbidire i medesimi capitani. I più numerosi avevano raccozzato ancor essi compagnie, magistrati, parlamento e consiglio. Ma nessuna di queste nascenti repubbliche essendo salita in potere, tutte mancavano di forze bastevoli per resistere a'prepotenti vicini e a'lontani corsali. Le terre minori di riconoscenza o imitazione ridotte sotto un sol capo, provando i successori troppo dissimili, anelavano a mutar condizione; e gli stessi signor rusticani, infastiditi di una signorìa sopra dirupi, o minacciatli di perderla senza compenso, parte desideravano farne mercato, e parte assicurarla con un titolo più rispettato. In queste disposizioni di animi Genova proclamò nuove leggi, ottenne vasto commercio, e riportò vittorie gloriose. Sorse dunque da tutte le parti della-Liguria una voce concorde di voler essere uniti con Genova, tutti nominarsi ed essere Genovesi. Ebbe ciò effetto inby
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