La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
354 LIBRO TERZOde' suoi professori, e le dolcezze di un governo municipale. Non ricusavano già i suoi popoli all'imperadore ossequio, fedeltà, e quando a incoronarsi veniva, una discreta contribuzione; oltre a ciò consentivano a tenerlo per arbitro delle lor differenze, e capo delle lor leghe contro i nemici del cristianesimo. Ma continuare volevano nella popolare elezione de' propri magistrati e nell'indipendente esercizio delle lor forze. Indulti pontificii, privilegi cesarei, antico e continuato possesso, tali erano i titoli ch'essi opponevano alle teorie monarchiche della scuola. Il nome della libertà non si osava ancor profferire da veruno nell'italico regno; ma un gran numero di gente l'avevano in cuore. Fra i popoli dentro a terra i Milanesi sopravanzavano gli altri per bellezza di territorio, moltitudine d'uomini, ed energia di pensieri, più fortunati, se con modi violenti non avessero cerco sopra i vicini un dominio che avrebbero ottenuto con esempi di giustizia e di moderazione !
Mancata la linea de' loro marchesi, i Lucchesi, i Fiorentini, i Sanesi con gli altri popoli della Toscana seguitavano l'esempio dell1 Italia superiore; i vicari imperiali e i legati pontifìcii, tanto rispettati al di fuori, erano incarcerati o banditi dal popolo romano, più bramoso che degno dell'antica repubblica. Ogni scintilla di libertà era spenta nell estrema parte d'Italia; ma vi regnava di poco Guglielmo I, figliuol di Ruggieri, discendente da que*principi normanni, i quali con un pugno di gente domarono Saracini, Lombardi , Greci, Tedeschi. E il re Guglielmo nega-
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