La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
356 LIBRO TERZODopo un tal atto degli ambascìadori, si fecero avanti più uomini del loro seguito, giovani e forti, menando struzzoli, pappagalli, e in due grandi gabbie ferrate due leoni d'Africa lO. Stava la corte attonita e fisa nell' imperadore per iscoprire i primi movimenti del suo animo. Un cenno grazioso di accettazione spuntò sul suo volto, e di più soggiunse alquante parole di benevolenza; che ringraziava il loro comune, e che volentieri li riceverebbe il dì seguente in udienza privata. Quivi confermando il già detto, chiese quai forze avesse il giovane Guglielmo di Sicilia; se i Genovesi disposti sarebbero a romper guerra con lui; e in qual parte, se in terra ferma o nell'isola, gioverebbe più l'assalirlo. A queste domande gli ambascìadori risposero in termini generali, e pre-60 commiato, si affrettarono di portare al patrio senato la relazione di tutto l'occorso, aggiugnen-dovi il savio consiglio di apparecchiarsi per qualunque evento. Ambizione e vendetta dividersi il cuore di Federigo. Una cosa aver egli pubblicata in pien parlamento, la risoluzione di umiliare i Milanesi; di un'altra essersi aperto con loro, la guerra contro il re Guglielmo; ma insieme coi suoi confidenti aver egli ideato un piano più vasto, l'occupazione di tutta l'Italia. Varrebbesi dei comuni a lui favorevoli per annientare i contrari; del papa e delle repubbliche per cacciare il re di Sicilia. Appresso distruggerebbe il governo sacerdotale fomentando scismi, gli stati liberi prezzolando fazioni, e i popoli suoi amici ridonandogli in preda a' feudatari
(l) Olton. Fmingen., II, 13.
by
| |
Africa Guglielmo Sicilia Genovesi Federigo Milanesi Guglielmo Italia Sicilia Olton
|