La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 357
(i i55) Fra queste consulte giunse a Genova un ambasciatore ai Manuele Comneno imperadore de' Greci. Già nominammo nella prima crociata Alessio suo avo; ma non ci occorse di dire che, dopo l'incontro delle sue navi con quelle dei Genovesi al promontorio della Mallea, non solamente egli si rappattumò con loro, ma pregolli ancora in più lettere 0) di non dar fede alle voci sparse in Europa, ch'egli fosse de'Mossulmani amico, e infetto di paganesimo. Le risposte non si conoscono. Sembra per altro che Irene sua donna ne avesse una opinione consimile, quando udendolo invocare al letto di morte il nome santissimo di Cristo, gì'intuonò all'orecchio: ben mori tu, come vivesti, da ipocrito! Mancò egli nel 1118, l'anno stesso del re di Gerusalemme Balduino. Suo figlio Giovanni, quantunque bruno di faccia e piccolo di statura, fu nominato Calo-Joannes ossia Giovanni il Bello; e vol-lesi certo indicare la bellezza dell'animo, tanto fu rispettoso all'innocenza, liberale con la virtù, prode contro i nemici. Due convenzioni fece egli con Genova l3), l'una al cominciar del suo regno, l'altra alla fine. Mediante la prima egli assoldò un corpo di Liguri a cavallo, come ne aveva di Alemanni, di nussi e d'Inglesi. Con la seconda poi fu contento di sostituire a gabelle arbitrarie un dazio fermo, e secondo que' tempi modera-
1) Ann. Comnen., lib. XII.
2) Kalos si trova in molti vasi antichi per significare il vincitore de'giuochi ginnastici, e Virgilio ha in senso di prodezza: Satus Hercule pulcro. Serv., VII, Aen.
(3) Joh. Chinami, in notis, p. 140, 141.
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