La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 359
generosi, cui l'indipendenza e la libertà erano care. E però conoscendo di tal sentimento dotati i Genovesi, voleva per ogni verso ajutarli. Avevano deliberato un cerchio di mura corrispondente al buono stato della città; ed egli offeriva loro un sussidio di settemila perperi d'oro a cinquecento l'anno avevano mercato in Oriente col dazio gravoso del venti per centinajo, ei confermava la riduzione del padre al dieci. Non era infino allora permesso a'loro mercanti di abitare in comune negl'interni rioni della città imperiale, ma esso noi vieterebbe purché si tenessero fra giusti e determinati confini. Agguaglierebbeli nelle grazie e nei privilegi a'Pisani; e annualmente manderebbe in dono un pallio all'arcivescovo di Genova, due simili a'consoli della repubblica, e sessanta perperi all'opera del duomo. Questi donativi continuerebbono per quattordici anni.
I palli! promessi erano, al parer nostro, simili in gran parte a quelli che i papi portano ogni dì, e concedono per certe feste agli arcivescovi, ciò è fasce o collane di lana bianca, tre dita larghe, con funicelle nere e croci porporine. Inventati quegli ornamenti in Costantinopoli, onde poi vennero imitati in Roma, solevano darsi dagl'im-peradori bisantini in segno di gradimento, di pa-
(I) Un perpero o iperpero fu valutato quindici soldi di Genova. Una lira ossia venti sDldi equivalevano a un'oncia d'oro; onde 7,000 perperi facevano 5,250 once d'oro, che calcolando l'oncia intorno a cento lire d'oggidì, fanno lire 525,000 della presente moneta secondo la grida del 1729. In quegli antichi tempi una nave mercantile costava lire 16 di genovi-ne, e una galea 5. V. Acta Notariorumj A. 1192, 1204.
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