La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
302 LIBRO SESTOsopra il comun di Lodi; consegnassero all'imperatore trecento statichi per arra di cinquantamila marche d'argento pagabili in dieci anni, e rizzassero incontanente sopra la torre maggiore della città, ch'era il punto più alto della Lombardia, lo stemma dell'aquile imperiali. Così fu accordato; e Federigo ne andò a tenere una seconda dieta in Roncaglia. Nulla di simile vi si era mai veduto. Nel mezzo dell'esercito accampato si as-sisero sopra un sol banco i quattro più celebri giureconsulti d'Italia 0) Bulgaro, Martino, Iacopo e Ugo. Il gran cancelliere dell' Imperio Rainalao trasse dinanzi a quest'insolito tribunale, richiedendolo di giudicare fin dove si estendesse l'autorità dell'imperadore; quali fossero e di chi le regalie de'popoli una volta soggetti al romano imperio, in virtù delle pandette e dell'altre leggi romane. Parvero lungamente occupati i dottori. Alla fine pronunziarono al cospetto di Federigo, de'principi e dei soldati, che l'imperadore era signore (tei mondo; che per conseguenza tutte le ducee, i marchesati, le contee, i consolati, i giudicati; tutte le zecche, i pedaggi, le acque, i mulini, le pesche, i porti di mare erano le sue regalie; e che non solamente ogni terreno, ma si bene ogni testa gli dovea tributo. Così il celebre parere. L'armata udienza fe' plauso; e subito i messi imperiali portarono a'popoli italiani il giudicato de'loro stessi sapienti. Soprafatti, quasi convinti promisero ubbidienza; e uno scrittore contemporaneo afferma, che le regalie per tal
(1) Allievi d'Irnerio già morto.
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