La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 369
repubblica: chiedeva inoltre, che delle forze loro navali lo ajutassero contro Guglielmo di Sicilia, nemico dell' Imperio e decaduto dalla corona, giusto perchè interpellato più volte a giurar fedeltà, sbuffava. Larghi compensi rimeriterebbero tali servigi, la nobilissima città di Siracusa, e dugentocinquanta terre nella fertile valle di Noto, terza parte di tutto il regno.
Lette queste proposte in senato, gli animi più risoluti le riprovavano dicendo, essere in pronto que' mezzi di resistenza che non avevano tre * anni addietro, quando pagarono un prezzo chiamato da loro sussidio, e dagl'imperiali tributo; più dicevole in vero esser 1 atto ora richiesto, tale però, che nè l'archivio de' Savii, nè il breve de' consoli, non iscritto, non tradizione alcuna il ricordavano mai. Coloro all'opposto che avevano più studiato in legge, rimostravano, un semplice atto di fedeltà all'imperadore non più pregiudicare all' indipendenza de' principi e delle repubbliche, che quello solito acconsentirsi al romano pontefice; ambo essere privilegiati fra tutti i sovrani, i capi della cristianità, i luminari della terra; nè per decorso di secoli, o per trascuratezza di successori essere mancato in Federigo ciò che in Carlo Magno, primo unto de'papi, primo ristoratore del romano imperio, avea venerato l'Italia, e in un coli'Italia tutto . l'Occidente. A si fatti argomenti eran d'appoggio l'antico diploma incautamente impetrato aa Berengario II, e la massima cara al commercio, di rimetter piè nella Sicilia, come nella Corsica e nella Sardegna, potentissimi mezzi a domina-S*ARi,r. /. 24
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