La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
376 LIBRO TERZOtornò k Genova con più comitiva di prima; ma la diffidenza e l'invidia, inseparabili dalle gran-» di e piccole corti, vennero seco. 1 primi indizi balenarono nelle pubbliche feste per la sua incoronazione e ritornata. Che non fu, quando parecchi nobili di Pavia e di Genova ne impetrarono titoli, e ne ricevettero solennemente la investitura ! « Dunque a ciò riducevasi la tanto millantata impresa? Per ciò si proponevano straordinarie tasse e insoliti armamenti? Per famiglie avide di onori e beni stranieri? Per un principe ligio di Barbarossa, prodigo, mal accorto e probabilmente ingrato? » Potevano queste invettive tanto, che quantunque Barissone mostrasse la sua. gratitudine con un accordo utilissimo alla repubblica, nulla più ottenne da lei; e come si trattasse di cosa discorsa sol fra privati e indifferente allo stato, dovè tórre in presto col mezzo di sensali il danaro necessario a navigare in Sardegna con regio apparato. Un ammiraglio scelto da'creditori, munito di segrete istruzioni, d'indole aspra e severa, il condusse nel giudicato di Arborea. Dove non ricevendo in sul fatto i pagamenti che il re aveva promessi, temendo che i popoli onde era amatissimo, lo strascinassero seco a viva forza, nel mezzo di una notte oscurissima il riportò con le galee medesime a Genova, (i i65) Pur troppo si vede che i principi sardi erano allora trattati come i Nabob dell'Asia a dì nostri 1 C1) Sette anni durò l'odiosa relegazione; nel quale inter-
(I) James Mill, hist. of British India.
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