La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 381
samen te e impadronirsene, fu cosa di pochi momenti. Quivi l'inesorabile consolare immolò molte vittime al perduto figliuolo. Bonaccorsi che stava già in ginocchio sopra la prora per essere trucidato ancor esso, destò tal commozione col suo pacato e venerabile aspetto, che ottenne mercè della vita. Parvero pur gli elementi irritati; ed ecco nella primavera dell'anno 1163 tredici navi pisane spinte da fierissimo turbine affondarsi senza che uom si salvasse. Dalla qual cosa i Genovesi tornando a sentimenti più umani, mandarono a condolersi, e si protestarono, che ben lontani dal voler trar utile da tanto infortunio, modererebbero le loro domande. Ma il dolore aveva raddoppiato l'ira a'Pisani. Talché per la prima e ultima volta si collegarono co'Fiorentini; Lucca, Siena, Pistoia abbracciarono la parte contraria, e durò tal lega cinque anni.
(1166) Così un medesimo turbine di guerra devastava la Liguria e la Toscana con egual danno delle due parti.
Le città del regno d'Italia erano similmente in guerra, ma per miglior cagione. Perciocché esse veggendo Federigo occupato nella Romagna, in* saziabili i suoi commessari, ogni qualità ai rimostranze inutili, riunitesi nella persona de'loro legati al monastero di Pontadera, solennementef'turarono di riarmarsi, e non posare mai più, nchè o non fossero tutte distrutte, o tutte non conseguissero la restituzione delle regalie, l'allontanamento de'ministri imperiali, la libertà dell'eleggere i propri magistrati come gli eleggevano sino da'tempi qi Arrigo re. (x 167,4 die.) Fu que-
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