La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 385
territorio era posto, avevano consentito a' Genovesi di murarvi case all'intorno e fji farvi mercato; laddove i Pisani secondati da'Fiorentini Io volevano distrutto, (i 171) Ebbevi grande e aspra battaglia, ov'essi disfecero l'oste di Genova e di Lucca riuniti. Albenga fu pur saccheggiata. Ma per la terza volta i Genovesi ripresero il disopra in mare; le galee di Rapallo, di Sestri, di Por-tovenere si segnalarono per la loro bravura, e fu grandemente encomiato il valore di Corso consolo, il quale già grave d'anni e comandante di solo sette galee navigò alla Pianosa allora abitata; espugnò e distrusse le torri che molestavano la navigazione della Corsica e di piaggia romana. Ma come riseppe che un'armata molto più numerosa era partita da Pisa per incontrarlo, piegò a destra, e dileguatosi per entro alle bocche di Bonifazio, ritornò da ponente al lido toscano, penetrò arditamente nella foce mal custodita di Arno; inoltrossi fino al ponte di legno, che congiungeva la città di Pisa al sobborgo di Chinsiea, e quello distrutto, s'impadronì de' navilii disarmati fin presso alla chiesa di Santa Croce.
Nelle spedizioni importanti e ne' subiti casi soleva a que' tempi imbarcarsi la massima parte, della gente abile all'armi, lasciando quasi soli a casa le donne, i fanciulli e i vecchi impotenti (0; (1173) Pisa era rimasta in simile stato dopo la partenza della sua armata. La debole turba pertanto ebbe appena scoperte da lungi le galee genovesi, che si rinserrò nelle torri quadrangolari
(I) Pignotti, Storia di Toscana, 14, 2.
Sbbra, T. I. 25
hy
| |
Genovesi Pisani Fiorentini Io Ebbevi Genova Lucca Genovesi Rapallo Sestri Por-tovenere Corso Pianosa Corsica Pisa Bonifazio Arno Pisa Chinsiea Santa Croce Pisa Pignotti Storia Toscana Albenga
|