La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SESTO 387
marchese di Monferrato e Pavesi, lo tennero a bada fino al marzo dell'anno seguente (ny5), quando il costrinsero, mediante una sortita impetuosa, a ricercarli di una tregua. Alessandria in premio della sua costanza ebbe dal papa il primo vescovo, e i Pavesi, nimici ostinati della Santa Sede, videro il loro pastore spogliato del pallio.
Nel medesimo tempo i Genovesi e i Toscani fecero pace insieme. Si restituirono i prigionieri di guerra: si conservò Mutrone, ma fu demolita la torre di Yiaregio, ch'era stata novellamente costrutta nella maremma lucchese, per molestare sempre più da presso i Pisani. I quali dal canto loro promisero di non contrafare la moneta di Lucca che aveva in tutta Europa grandissimo pregio. Finalmente in Sardegna i giudicati di Lo-godoro e di Gallura rimasero nella dipendenza dei Pisani, (jtiei di Cagliari e di Arborea nel patrocinio de Genovesi. Regnavano in questi due giudicati due Pietri, l'uno genero di Costantino II, l'altro figliuolo del re Barissone, ambidue tenacissimi degli odii e delle amistà di famiglia.
(1176) Nuovi soccorsi della Germania ridestarono le speranze di Federigo, che a fine di affrettarli era passato a Como. Subito ruppe la tregua, e raccozzate le milizie comasche e pavesi, simulò-d'avviarsi al Tesino con segreto disegno di pittarsi, sopra Milano. Ma i confederati Lombardi, più solleciti che non si credeva, gli attraversarono il passo a Lignano piccola terra sopra l'Olona^ Era l'esercito loro formidabile per numero di uomini, che gli scrittori tedeschi computano finafldhy
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