La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
392 LIBRO TERZOvendicarsi della regina spergiura a un tempo e
fedele. Roberto di Sant'Albano uno de'capitani
?iù rinomati si unì alla scoperta con loro. E per opposto il signore di Crac gli assalì imprudentemente sotto colore di rappresaglie, senza denunziare il fine della tregua, per vile speranza di saccheggiare una carovana. Tanto che Saladino veg-gendosi invitato dagli uni, disprezzato e offeso dagli altri, deliberò di compiere ciò che gli Ata-bechi non avevano potuto dopo la seconda crociata, perchè si erano disuniti; fu dapprincipio sconfitto, ma data una battaglia campale presso Tiberiade, la fortuna pienamente gli arrise. Il legno della vera Croce ne'pericoli sostegno e nelle avversità conforto, cadde in mano degl'in fedeli 5 (1187, a dì 5 di luglio) il maestro degli Spedaglieli rimase ferito; il re Guido di Lusignano, il fratello di Guglielmo Lungaspada prigioni; miglia ja di morti; poi Acri e Gerusalemme espugnate. In pochi mesi non ritennero altro i Cristiani, che Antiochia, Tripoli e Tiro.
Come l'imperio romano fondato da Augusto mancò in Italia con Mòmillo Augustolo, come vedremo la sede di Costantinopoli al tempo di un altro Costantino cadere, così la santa città ripresa sotto Urbano li, fu riperduta nel pontificato di Urbano III. Il primo a darne avviso in Genova fu il maestro dello spedale di San Giovanni di Prè, spedale e commenda istituita sei anni addietro da frà Guglielmo di Accone C1). Vennero
(I) Memorie dell'ordine Gerosolimit. (del P. Paciaudi ), Parma, 1780, T. II, 53.
Digitaci hy »
| |
Sant'Albano Crac Saladino Ata-bechi Tiberiade Croce Spedaglieli Guido Lusignano Guglielmo Lungaspada Acri Gerusalemme Cristiani Antiochia Tripoli Tiro Augusto Italia Mòmillo Augustolo Costantinopoli Costantino Urbano Urbano III Genova San Giovanni Guglielmo Accone C Memorie Gerosolimit Paciaudi Parma Vennero
|
