La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 413
attorno i dodici gentiluomini, ansiosi che primi si estraggono dall'urna nera i lor nomi. Nè i consoli, nè l'arcivescovo si muovono; non un zitto in tanta moltitudine. Ecco inoltrarsi lentamente nella piazza due drappelli di sacerdoti con le vesti sacre e le croci de'luoghi pii, intonando inni devoti: due de'più cospicui per dignità portare nello steccato le ceneri del santo Batista protettore de'Genovesi, e sopra una tavola marmorea fra le lance e le spade de'combattitori posarle. Fulco Castello uno de'dodici a questa vista si trae in disparte. 11 vecchio arcivescovo Ugo levasi in piè, e rotto il silenzio universale, con mirabile compostezza e angelica voce parlando più al cuore che all'orecchie de'suoi cittadini (0, gli esorta e grava a condonarsi qualunque offesa, a giurarsi amistà eterna sulle ceneri di lui che annunziò l'Agnello di Dio, il Signor della pace. Tace e scoppia un pianto dirotto e da tutti i lati un sol grido: Ubbidite, ubbidite al santo pastore ! Erano a Rolando Advocato gli altri campioni rivolti> quasi dipendendo da lui, il quale stracciate per furore le vesti, sè grida tradito, vilipeso, e mi* naccia terribile vendetta. Ma i parenti suoi gli si affollano intorno; i consoli, i senatori, l'arcivescovo, i sacerdoti gli vanno incontro con le ceneri e i vangeli in mano. Giura finalmente la pace insieme co'suoi compagni. Fulco restava. Ineso» rabile alle più tenere istanze, la minaccia di una scomunica il disarmò.
(I) Pcrsonae geslu miro ordine componens.... angelica voce inslruena — Caff., lib. II, 326.
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