La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 415
senza de'loro crociati, e l'importanza della qui-stione. Cosa maggiore non essersi mai affacciata ne'loro consigli, simile in nessuna repubblica ben costituita. Che popoli liberi minorassero una autorità invidiata, o che a'furori dell'anarchia anteponessero i pericoli di una dittatura, si poteva comprendere, forse anche lodare. Vinceva ogni immaginazione ciò che i moderni riformatori di leggi volevano, chiamar di fuori persone mal note, sollevarle sopra di sé, dar loro il ferro della giustizia in pugno, le forze di terra e dì mare in balìa, sè confessando e tutti i suoi indegni di tanto onore. Vergognarsene dovrebbe ciascuno 1 Ma se l'utile vuol porsi a bilancia, non il decoro, da chi nel governare conteggia, quale zelo, quai servigi promettersi dal principe e cittadino di un anno, prima e dipoi straniero, lontano e forse nimico? Unico stimolo a bene operare sarebbe il proprio dovere, troppe volte negletto da chi muta rapidamente stato. Ma pur supponendo un animo retto e giudizioso in tutti i podestà forestieri, chi darà loro quel vivo entusiasmo e quell'amor della patria, in cui l'amor di sè stesso si confonde, il solo che le repubbliche crei e conservi? Laddove e'verrebbe a mancare fra i cittadini medesimi, mancando con la speranza la memoria delle dignità e de'maggiori per quelle illustrati. Dominerebbero in sua vece il lusso, le usanze straniere, le false e serve opinioni. Tale, conchiudevano, tale fu l'intenzione del passato imperadore nel ritrovar questa forma insidiosa di governo. E possiamo sperarne alcun bene? E saneremo con questa le nostre piaghe ?
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