La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
416 LIBRO TERZOfiasta l'autore a screditar l'opera; ma se alcuno ne dubita ancora, l'esamini senza passione, e scoprirà facilmente nell'apparente rimedio il nascosto veleno. Imperocché se i forestieri diventati cittadini gittarono il seme delle presenti discordie, com'è indubitato, che non farà una serie di forestieri diventati principi?
Quest'ultime parole, piene di zelo, ma non di prudenza, indispettirono la parte contraria, ove eran non pochi di origine straniera, e però dissero, che quando una città è divisa in più sètte, quella che sovrasta, rovina l'altre; e se sovrastano a vicenda, tutte rovinano insieme, portandone seco lo stato. Così perirebbe Genova, la quale per la poca durata del consolato, il numero grande de'consoli, le incessabili discordie e i feroci costumi, non aveva più bene. Che se tralucesse ancora una qualche speranza di tregua, non che di pace, si potrebbe aspettare pazientemente il ritorno e 1 avviso de'loro crociati. Ma i mali presenti simili a quelli di città assediata, non permettevano indugii. Perchè non solamente le persone s'armavano, ma ogni palagio diventava una fortezza piena d'arme e di macchine; non pure capitavano male i cittadini rissosi in sulle pubbliche piazze, ma i consoli stessi ne'tribunali e nelle campagne; nè l'infelice metropoli soltanto, ma le terre minori e i contadi ardevano della discordia. Questi disordini essere certi, evidenti; i rimedii adoperati finora, inutili; restava a tentarsi un compenso accreditato altrove. Diffamarne l'inventore che vale? Fia sempre innegabile, che magistrati e giudici forestieri non hanno memo-
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Genova
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