La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO OTTAVO 417
ria di antiche ingiurie, nè timore di future vendette. Opponevasi il decoro delle famiglie, l'ambizione e l'indifferenza de'podestà. E quanto al primo, e* non vedevano decoro in mezzo i vizii, non istimavano gloriosa una famiglia, perchè avesse fra le avite immagini l'uccisor di un congiunto o il violatore della pubblica quiete, e se minori dignità produrrebbero meno energia, credevano gli uomini quieti e modesti giovar moltosiù alla conservazione dello stato che non quelli ' alti pensieri e fastosi. Replicavano all' altra obbiezione, non darsi a'podestà l'arbitrio, ma il
seso maggiore della repubblica; non l'autorità elle leggi, ma l'ufizio penoso di farle osservare. 11 senato, il consiglio, il parlamento generale dover vigilare le loro azioni, regolare i lor passi. Osservati da tutti, sospetti alla maggior parte, cureran la giustizia, il comun bene, l'onor nazionale; o trascurandoli, ne rimarranno infamati per sempre. Finalmente gli eletti saranno il più delle volte Lombardi, uomini fermi e costanti nella pericolosa lor lega; ond'è incredibile che assunti al governo di una potente repubblica si lascino smuovere ed avvilire, Ma concedendo ancora, che qualche podestà fia tratto dagli altri popoli dell'Italia, e non è cosa innata in tutti gli Italiani, amare il giusto e le grandi imprese? Dopo simili ragionamenti ripetuti più d'una volta e per più giorni, un Savio di consumata esperienza propose questo compenso: ritenere i consoli dei placiti, quattro pe' quartieri dalla banda della città, e quattro per quelli di verso il borgo; sospendere non torre per sempre l'ufizio de'con-Sebra, T. /. 27
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