La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
tCAPO OTTAVO 421
pra, Gostanza zia di Guglielmo II re di Sicilia; il quale essendo mancato nell'anno 1189 senz'altri eredi legittimi, toccava ad Arrigo per ragion delia moglie quel regno, che il padre aveva preteso come successor de1 Romani. Ma i Siciliani assuefatti alla signorìa de*Normanni, proclamarono re il conte di Lecce Tancredi, attenente per linea inlegittima alla casa reale. Ciò non ostante la crociata di Federigo e il fine suo sventurato furono cagione che Arrigo non si movesse ancor di Germania. Passò finalmente l'Alpi nel 1191; e coronatosi a Roma ne andò a campo a Napoli. Quivi lo colse la state, e con essa caldi sì affannosi, che dovè ritirare l'esercito a san Germano, luogo più temperato. Già dal momento ch'era entrato in Italia, egli aveva spediti due deputati a Genova, l'arcivescovo eletto di Ravenna, e Orlando Scotto nobile piacentino; i quali ripromettendo la città di Siracusa e la valle di Noto, delizia de' Genovesi, indotti gli avevano a rinnovare la lega di Barbarossa. Con tutto che dunque le galee della Crociata non fosseso anco tornate, tren-tatrè altre se ne allestirono sotto la guida di Bei-bruno Castello e di Orlando Carmandino. Ma colpa de'venti o delle contenzioni civili, la nucfc va armata non fè vela avanti la metà di agosto;e al suo arrivare nel golfo di Napoli intese la ritirata degl'Imperiali. Confusa e incerta voltò addietro le prore; una forte burrasca l'assalì, e se-
Earò i suoi comandanti. Sopra Montecercello Bel-runo s'avvenne con ventidue galee in settantadue siciliane;ma simulando di voler la battaglia, prese caccia sì destramente col favor della notte,.
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