La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
428 LIBRO TERZOla pubblica dignità, mostrandosi tanto più animosi quanto il governo era più debole. Armarono dunque tre galee contro grosse navi, sol-darono ottimi marinari, e si provvidero di strumenti d'assedio; nel che consumarono la miglior parte delle loro sostanze. Ma un prospero ventò gli spinse al castello di Bonifazio, il quale battuto per due giorni continui s'arrese. E acciò la fortuna restituisse ai tre amici tutto ciò che per virtù avevano logorato, ella diè loro in mano una nave ricchissima, che, nulla dell'occorso sapendo, ivi approdò poco appresso. Qual forza non ha guari un solo esempio dato in buon punto! Tutta la città si scosse dal lungo sonno; s'aggiunse ai podestà forestieri un consiglio di otto rettori, per eccitarli indolenti e coadjuvarli operosi. Questo magistrato nazionale fece prodigi, mandò fuori una moltitudine di legni armati, e Bonifazio, che i nemici dicevano di voler ricuperare ad ogni costo, non solamente ebbe soccorso, ma ripopolato di genovesi abitatori acquistò titolo di colonia. E perchè i marchesi di Gavi si ribellarono e i Tortonesi gli aiutarono, fu fatta una lega di cittadini chrespugnò le vicine castella di Parodi, Carosio e Serravalle. Gli aggressori domandarono allora la pace, la quale venne conchiusa rimettendo le cose nel pristino stato col comun di Tortona, e comprando il distretto di Gavi. I marchesi furono ascritti nel breve de' consoli.
Avvenimenti più importanti seguirono in Grecia. Esponemmo di sopra la sostanza dei patti convenuti coll'ambasciadore e metropolitano Demetrio. A un solo di essi I'imperadore Manuele
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