La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
ANNOTAZIONI
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cina alfa station precedente presso al torrente Frigido, troppo lontana dalla susseguente presso l'alta Vara. Ag-
. _ t _ nte: Oppidum Luna portu no»
bile; il secondo così descrive il golfo che par proprio ve* derlo: « Chiamarono i Greci Selene il porto e la città; questa non grande; ma il porto è grandissimo e bellissimo, contenendo in sè molti seni, tutti profondi insino a terra. Yien circondato da molti monti, sopra i quali si scuoprono più mari (il Ligustico, il Tirreno, il Sardo), e la Corsica e la Sardegna con gran parte dell'uno e dell'altro lido ». Chi legge questi due passi senza passione, deve inferirne, che il porto e la città eran contigui nel cerchio degli stessi monti, non divisi da quelli,nè l'uno a ponente, e l'altro a levante di essi. Nè mancano altre testimonianze. Tito Livio racconta nel 3g.«o libro, ch'essendo morto in Ispagna il propretore C. Atinio, il senato credendo che il nuovo pretore C. Calpurnio non fosse ancora partito dal porto di Luni, gli spedì un messaggiere per airgli che affrettasse il suo viaggio, acciò che la provincia di Spagna non rimanesse senza comandante. Giunto il messaggiere a Luni, Lunam, lo trovò già partito. È dunque chiaro che Luni, città o castella che fosse, era presso al porto, e non già sulla sinistra nè pur sulla destra riva della Magra, donde a cagione de'monti interposti e della distanza, non è visibile il porto. Oltre a questo, Persio nella •atira VI scrisse : Mihi nunc Ligus ora tepet, hibernat-otte meum mare, qua latus ingens dant scopuli, et multa litus se valle receptat. E ripetendo il noto verso di Ennio esclamò: Lunaiportum operae estcognoscere, cives\ Dunque il lido e il mare di Luni era ligure, non etrusco o toscano. Resta ad esporre e sciogliere le obbiezioni. Dicesi in prima che romane memorie non si scuoprirono mai nel cerchio e lido del golfo, dove all' opposto moltissime se ne trovarono di là dalla Magra. Non sarebbe agevole cosa il provare la prima parte dell' argomento, ma dato ancora che fosse, quanti monumenti che periscono sotto l'aratro o la zappai Quanti nelle rapine e nelle fughe non portano via i vincitori e i vinti 1 Quante anticaglie che un lino conoscitore ravvisa per falsel E tale si è l'iscrizione di casa Mascardi, giustamente derisa dall'abate Oderico,
di Plinio, e un altro di Stra<
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