La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
458 ANNOTAZIONImarittima di Pipino arrivasse. Come avrebbe potuto morir sulle navi di quella o ivi prendere porlo, se i Mori non aspettarono il loro arrivo ?
III.
L'elezioni de* vescovi nel medio evo si facevano in tre modi; per acclamazione, per compromesso e a scrutinio segreto. Usavasi il primo in occasione di personaggi chiarissimi per santità e dottrina; e i Genovesi lo tennero verisimifmente quando offerirono il loro vescovado a san Bernardo. Abbiamo due bellissimi esempi di compromesso nelle croniche genovesi del secolo duodecimo.
L'arcivescovo Siro II essendo mancato di vita Y anno 1163 a'5o di settembre, il clero, i consoli e una gran parte del senato si adunarono insieme, affine di compromettere l'elezione in alcune persone religiose. I compro-messari furono undici, gli abati di San Benigno, di San Siro e di San Stefano, i preposti di Santa Maria delle Vigne e di San Donato, i parrochi di Santa Maria di Castello, di San Damiano e di Sant* Ambrogio, con tre canonici del duomo, l'arciprete Rubaldo, il teologo Ancelino e il sottodiacono Dodone. L'uno dopo 1' altro pigliarono il seguente giuramento: « La grazia dello Spirito Santo ci assista. Io co'colleghi assegnatimi senza frode o dolo, non impedito, nè indotto da amore nè odio, da timore nè obbligo alcuno, eleggerò in arcivescovo {Iella presente città quella persona, che io conoscerò , o senza fraude crederò per costumi, e dottrina più idoneo a questo, più onesto e più giovevole, sì veramente che acconsenta pubblicamente a questa nostra elezione n.Dato il giuramento, s'appressarono tutti all'altare di san Lorenzo, e cominciando a scrutinare i canonici, elessero l'arcidiacono Ugo della Volta, il quale nel medesimo giorno venne collocato sulla sedia pontificale dal clero e popolo insieme. In mi modo consimile la cronaca del Caffaro descrive l'elezione dell'arcidiacono Bonifazio. Celebrate 1' esequie dell'arcivescovo Ugo a dì 5o di giugno l'anno 1188 , il clero, i consoli, coi nobili del senato e gli uffìzii della città si regimarono il medesimo giorno, e concordemente secondo gli statuti de' canoni e ì decreti de'principi commisero laby
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