La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
442 ANNOTAZIONIvile, faceva sonare tutte le campane e cantare il Tedeum, cavalcava in processione, e alloggia vasi nell'episcopio; di modo che sarebbero nati gravissimi scandali, se il metro* politano, a cui competeva in quel tempo la consecrazione de'suoi suffragane!, avesse voluto negarla. Il metropolitano della sede di Genova, finché non divenne essa stessa metropoli, era 1' arcivescovo di Milano. Egli aveva diciotto suffraganei , nove de* quali ne' concilii provinciali sedevano alla sua destra, e altri nove alla sinistra; il vescovo di Genova sedeva tra i primi (T. I, p. II, S. R. I. col. aa8).
I metropolitani solevano essere consecrati nelle loro cattedrali da'lor suffragane!. Ond'è probabilissimo che gli arcivescovi Ugo e Bonifazio, immediati successori di Siro, fossero consecrati in lai guisa, massimamente perchè la bolla di elezione comprovava in qualche parte l'antica consuetudine. Verso gli anni i2oS fu eletto Ottone da Alessandria trasferitovi dal vescovado dì Bobbio , e però già fornito di consecrazione. Successegli nel i?3g Giovanni da Cogorno, il quale fu il primo che andasse a consecrarsi a Roma. Una galea ben armata il condusse, due ambasciadori della repubblica 1' accompagnarono ; e come suole intervenire a chi dà un gradito esempio , l'accoglienza che ricevette fu lieta oltremodo e graziosa : tanto che il giorno dopo il suo arrivo ebbe l'esame, il secondo la consecrazione, il terzo la grazia del pallio.
Finalmente due documenti nuovamente osservati ci danno a conoscere che il capitolo vescovile si componeva nel decimo secolo di due dignità, l'arciprete e l'arcidiacono, di due preti e due diaconi, a' quali nel secolo XII si tiova aggiunto il maestro teologo. Oltre a questi che-rici la chiesa di Genova aveva due soddiaconi e due accoliti , nominati, ma non sottoscritti nell'atto. In una donazione del vescovo Teodulfo 1' anno g5a, i diaconi si sottoscrivono de cardine S. Ecclesiae Januen. In un'altra del 995 esso chiama tutti i suoi chierici nostri cardinali ; laddove nelle citate elezioni l'annalista genovese dà loro il titolo di canonici.
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