La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
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ANNOTAZIONIDEGLI EDITORI
(a) Non sembra veramente che i Longobardi fossero cosė ferini ed intolleranti, come il nostro Autore suppone ch'ei sieno stati, a cagione del sacco dato da Rotari, re settimo, a Genova , e fors'anco del poco conto che quei conquistatori fecero talvolta degli ecclesiastici, e dei loro dissapori coi pontefici. Egli č U vero che entrati in Italia i Longobardi non si unirono agli abitatori siccome avena fatto i Goti, e che pių crudelmente di questi abusarono della vittoria; lo spregio ch'ei facevano dei corrotti Romani valeva sopratutto a renderli odiosi, ed a far sė che con tristi colori venissero ritratti alla posteritā. Ma certo č che le leggi longobarde sono, fra tutte quelle portate dai popoli barbari che occuparono V Occidente, riputate savissime. Quanto č al perseguitare i Romani perchč questi fossero cattolici, non troviamo che i Longobardi nei tempi in cui la maggior parte della nazione era ariana, abbiano contro i cattolici infierito con quell'asprezza con che gV imperatori (T Oriente incrudelivano contro chi professava una credenza diversa da quella del principe; nč siensi mossi a quelle atroci religiose rappresaglie cui s'indussero gli altri barbari ariani, e sopra tutti il goto Genserico sterminatore de' cattolici nell'Affrica. Nč i regnanti longobardi, e gran parte della nazione con essi stettero fino al quintultimo re Liutprando a convertirsi alla fede cattolica. Il quarto re Agilulfo, secondo sposo della pia Teodolinda, principessa bavara portata dal fratello Gon-doaldo sposa ad Autari re terzo, si convertė con la piā
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