La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
464 ANNOTAZIONIme degtimperadori sulle monete, e s'invocava da essi il privilegio o la concessione del regale per batterle. Il pre-giudizio che il nostro storico narra fosse inveterato in Italia, per cui si credeva a niuno fosse dato coniare moneta doro tranne alt imperadore, non sarebbe stalo bastevole ad impedire i Genovesi dal battere moneta (Fogni metallo, prima del privilegio ottenuto da Corrado lo Svevo, II per gli Italiani, III pei Tedeschi*, poiché i Genovesi non teneano meno per buoni imarabottini d'oro di Spagna, o le monete di Francia,
(bb) Pare che la metà soltanto delV isola di Corsica il pontefice Lucio II a* Genovesi consentisse, e rimettesse loro per gratitudine il censo corrispondente. L'altra metà del censo none più menzionata, per la ragione forse che Valtra metà dell'isola fu da Genovesi acquistata in parte per cessione loro fatta delle ragioni che altri avevano in quelli, e in parte per conquista; perlocchè Genova non si avvisò di pagarne il censo, e di conoscere così una supremazia , della quale con la remissione del censo sopra V altra metà erano liberati. Malgrado questa donazione e rimissione di tributo, i pontefici non proseguirono meno a rinnovare ogn'anno il giovedì santo in Coena Domìni la scomunica contro gli occupanti dell'isola di Corsica come contro ogn'altro detentore dei dominii alla Chiesa Romana appartenenti per le donazioni di Pipino e Carlomagno; ed appunto contro questa annuale scomunica cerca il buon Giustiniani di rinfrancare le timorate coscienze de' suoi concittadini , dicendo che quella parola occupanti vuol dire tenere per forza e contro la volontà del vero signore, e non era da applicarsi a'Genovesi che la signoreggiavano per volontà del pontefice, e che le parole del processo annuale sono narrative e non precettorie; e che infine la Chièsa non faceva altro in questo che seguitare lo $ti/e antico di fulminar quel processo, anticamente neces-sarioj ma non più a que' tempi.
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(cc) Nel fatto darmi di Minorica cento cavalieri cristiani rispinsero e sconfissero trecento cavalieri musulmani. E non si può dire che non fossero questi molto arrischiati e prodi; ma armali corri' erano alla leggeraby
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