La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
ÀDD1TAMENTI DELL'AUTORE 475
sanguigno; laddove ei giudicò favolosa la vittoria delle galee genovesi immantenente dopo l'eccidio della città (I). Ma col rispetto dovutogli noi sentiamo tutto il contrario. Era comu-nissima allora la credulità ne'prodigi; laddove agevol cosa non era inventare un fatto nazionale, fecondissimo di conseguenze. Oltre che una qualche insperata vittoria, qualche subito ri voi* gimento dall'avversa alla prospera fortuna, ha fondamento si-curo nell'osservazione, che d'allora innanzi i Mori cessarono d'infestare il golfo di Genova, proseguendo tuttavia a desolare 1' estrema parte della Liguria. Veramente le cronache a noi pervenute non fanno cotal distinzione; ma gli avvenimenti di que'tempi confusi e oscuri, maggior luce non prendono che dalle donizioni a'monisteri e a'capitoli vescovili: e novellamente ne leggemmo due che mettono in chiaro l'osservazione suddetta: elle ci dan pure a conoscere i costumi di quell'età.
Correva l'anno 969, indizione XI, quando la vedova di Marino o Mariano Serra badessa di Santo Stefano (1) donò al suo monistero , eh' era allora extra muros, per suffragio dell' anima di suo marito, i suoi beni posti in Granarolo, Mon-tenero, Corticella, Campofelegoso o Fregoso e Rivarolo, terre vicinissime alla città e cosi nominate anche al di d'oggi. Eran-vi dunque in quel Jempo di ricche e generose famiglie. Ma la .ricchezza e la magnificenza non possono stare con gli assalti e i guasti giornalieri di una barbara pirateria. Ove il pubblico e il privato sono ogni dì manomessi, non latifondi, non largizioni, null'altro vi ha luogo che inopia, rovine e spopolazione. Tal era in quel tempo il misero stato della Liguria occidentale, come si legge nel lugubre proemio di un'altra donazione che il vescovo di Genova Teodulfo fece a'suoi canonici 1' anno 995, indizione ottava. « I beni della nostra chiesa, scriveva Teodulfo, posto a'confini Tabiensi e Matusiani (vale a dire a Ceriana e a San Remo) vennero a più riprese assaliti, distrutti e senz' abitatori lasciati da' pagani Saracini.... Oggidì finalmente che sono stati repressi, desideriamo e procacceremo di ripararne, quanto le forze ci bastano, i danni » (3).
(1) Giambullari, hist. dell' Europa, IV. 90, Ed. Venet. l566.
(2) Estratti e memorie del nolaro Domenico Muzio archivista della Repubblica j carte e pergamena nell' archivio del M. Fabio Pallavicini. In qualche altra copia di tal donazione leggesì Sara invece di Serra, secondo il costume ne' bassi tempi di scrivere e pronunziare diversamente gli stessi nomi ; così tuli' ora Saravalle si ode dire invece di Senravallc.
(3) Memorie della chiesa di Genova, MS. del proposto di S. Donato.
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