La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
13 LIBRO QUARTOcaratteristico di quella età, e a memoria de*posteri impresso nelle dipinte pergamene della nobile famiglia De Fornari. Ciò era che un navigante di quel casato aveva tolte a forza, e alla metropolitana di Genova donate certe reliquie sacre che una nave portava in gran trionfo da Costantinopoli a Venezia. Questa repubblica pretendeva la restituzione del mal tolto, e l'altra il negava, rispondendo esser lecito rapire le ingiuste e sacrileghe prede a' rapitori. Ma la prontezza degli armamenti genovesi mal corrispose al calore delle deliberazioni. Onde gli acquisti fatti in Corfù e in Morea si perderono, e il porto di Fraschia con l'isola tutta di Candia venne occupato da'Veneziani (I). Nel medesimo tempo i Pisani, la guerra de'quali era sopita dopo la morte di Arrigo VI, mossero armi in Sardegna, e s'impadronirono di Siracusa in Sicilia (2), allegando l'equità di un compenso alle vane promesse dell'imperatore. Ma 1 antica patria d'Archimede mandò segretamente a Genova oratori, i quali,ammessi in consiglio, esposero come una squadriglia pisana, introdottasi nel piccolo porto di marmo in piena notte, aveva sforzate le porte che guardano il mare, costretta una parte de'cittadini a giurarle obbedienza, un'altra a fuggire; il vescovo stesso s'era allontanato. Passarono quindi a compiagnere il misero stato dèlia loro nazione, tiranneggiata dentro da Capperone, Diopoldo ed altri stranieri, assalila al di fuori da non provocati nemi-
(!) Du Cange, Hist. de Conslanlin. II. (2) Caffaro/lib. IL
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