La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO -PRIMO ISci, e senza alcuna speranza in un principe ancor ianciullo e in capitani sempre disuniti: sebbene .non era lor principe quegli, i cui maggiori gli avevano alienati, né veri capitani coloro i quali gli abbandona vana Laonde rinunziavano all'uno e agli altri solennemente, e offerivansi insieme con la fertile Valle di Noto alla repubblica genovese; supplicandola con le lagrime agli occhi a rammentarsi le sue proprie ragioni, le violate promesse de* principi svevi, i vanti ingiuriosi dei comuni nemici; e se tutto ciò non bastava a persuaderla, cedesse almeno alla pietà del popolo siracusano, il quale agitato da mille disavventure e tradito da ogni gente, ultimamente ricorreva a coloro ne'quali solevano tutti i miseri sperare.
(12o5)Udtta quest'imbasciata, e rivedutii capitoli che l'imperatore Arrigo avea sottoscritti, il consiglio deliberò l'impresa di Siracusa prima di ogni altra. La piccola isola di Malta, ch'è poco lontana dalla Sicilia, ubbidiva in quel tempo ad un conte, il quale, genovese d'origine od'inclinazione, si era giovato dell' opportunità per sostituire alla dipendenza verso i re di Sicilia la protezione della repubblica. Costui si chiamava Arrigo Pescatore (I). 11 medesimo era amicissimo di Alamanno Costa, il quale fra i potenti dell'isola di Candia era stato quell'uno che avesse lasciato in patria ogni bene piuttosto che servire a' nemici de Genove-
(I) Pescatore era probabilmente un sopranome. Guglielmo Grasso, cognome ancor frequente in Genova, era conte di Malta nel 1199, secondo le notizie del Firri sopra la Chiosa maltese. Jone Arrigo ha suo figliuolo. .
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