La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO PRIMO 19
ne, documento più di debolezza cbe di gratitudine. « Candia sarà del conte. In ogni luogo occupato o da occuparsi, mercè delle forze genovesi, dichiarerà i lor mercanti franchi in perpe-» tuo da ogni gabella. Nella città capitale farà loro »dono d'un quartiere con fondachi, chiesa, forano, bagno e mulino. Ogni anno manderà mille sperperi al comune, un pallio all'arcivescovo; mo> «rendo senza legittima prole, lascerà il popolo genovese erede dell' isola. » Così fermate le cose, e aggiuntavi inoltre la domanda del regio titolo al papa, Arrigo partì con tredici galee. Come fu sopra Trapani, gli venne incontro un'armata veneziana di vent'otto legni, dalla quale malconcio potè appena scampare con un terzo delle sue navi. Un altro soccorso, che i venti costrinsero a piegar verso l'Affrica, fu preso da Giovanni Tri-visano ammiraglio veneto. Giunto Arrigo con tante disavventure a Candia, si ristrinse ne'luoghi più forti. Alamanno, ciò inteso, non dubitò di lasciar Siracusa per soccorrere il compagno; ma dopo i primi successi di prosperità, i nemici lo colsero in un agguato, e lo mandarono prigioniero a Venezia. (1211) Arrigo perduta in un col-Tamico ogni speranza, sgombrò l'isola con tutti i Genovesi, e cori quelli generosi Candiani cui non soffrì l'animo di abbandonarlo giammai.
Il trionfo de'Viniziani sarebbe stato compiuto, se la difficoltà di maggiore armamento non avesse indotto i loro nimici a un nuovo genere di offese. Ciò fu di versare sopra l'Adriatico una moltitudine di piccoli legni, chele galee non potevano osservar da lontano nè aggiungere dappres-
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