La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 31
stro legato, il quale rappresenta noi stessi, e per cui opera Dio ci ha dato vittoria, nè a voi tampoco è stato rcnduto il debito onore; ma, concitato tumulto, altri dispose della città in modo sconvenevole, senza aspettar mandato nè consiglio nostro. Con tutto ciò, considerando i tempi correnti, nè volendo introdurre scissure nell'esercito cristiano, dissimuliamo al presente le predette cose, con intenzione di provvedere altrimenti quando fia opportuno. » Così il pontefice.
Ma il legato Pelagio non ebbe tanta prudenza; sicché il re Giovanni se n'andò per dispetto in Sorìa cagionando la successione della piccola Armenia lasciatagli dal re Leone; e bisognò una lettera severa di Onorio per richiamarlo. Si perdettero in questo più mesi. Era già entrato il mese d'agosto, quando l'esercito cristiano si levò da Damiata prendendo la via che lungo il braccio orientale del Nilo conduce al gran Cairo. Alla distanza di venti miglia trovarono una città nuovamente edificata da Meledino sotto il nome benavventura-to di Mansur o sia vittoriosa. Ma le sue fortificazioni non essendo fornite, poco o niente gli arrestò. Similmente i diversi canali che da quel braccio del Nilo influiscono nel lago di Menzalè, non impedirono il loro passaggio, o perchè il cresci-mento del fiume tardasse quell'anno più del consueto, b perchè non apparendo forza nimica, ebbero tutto l'agio di traghittarli sopra piccole zat-te. Vennero quindi al borgo di Carré secondo il tesoriere Bernardo, antico storico delle crociate, sotto il qual nome non si può riconoscere altro che il castello di Carakhaniè, ove il Nilo diraman-
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