La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 31
da quel dì stesso, Natività della Vergine, una tregua di ott' anni. Così tanto sangue e tante vittorie, per troppo volerne, furono indarno.
(1221). Lo stuolo genovese tornando allaSorìa trovò la Repubblica inquieta dal lato de*Liguri occidentali ti). Nelle convenzioni di mista natura che procuran vantaggi e addossano pesi, si suole in progresso di tempo vilipenderei primi, ed esagerare i secondi, rer sì fatta maniera que'popoli marittimi non tenevan più conto della libertà assicurata, nè del protetto commercio mercè dell'unione con Genova; laddove moltiplicavano in querele per lo carico assuntosi da'loro maggiori, carico veramente più grave a'più lontani, di pigliar porto a Genova qualunque volta i legni loro tornassero di là da Barcellona a ponente, o dalla Sardegna a levante. Potevasi pur sostituire un dazio moderato a un obbligo penoso; ma chi l'avrebbe voluto? S'inasprirono pertanto gli animi, scoppiarono tumulti, e il consiglio e il potestà credettero di rintuzzarli coli'unico mezzo del rigore, il più tristo di tutti. Ma in quello stante avvenne^ che la città d'Alessandria, in Lombardia, già fortificata co'sussidii de'Genovesi, pretese da essi, oltre il possesso di alcune castella a'confini, un grave pedaggio sopra le merci di transito fra la Liguria e la Lombardia; al che non volendosi quelli piegare, essa provocò a loro danni tutti i popoli circonvicini, salvo i fedeli Astigiani v2).
Una guerra marittima non sarebbe incresciuta
(I) De Torri, Cyriol.
(2, Chron. Astena. 142. — Vedi la nota g.
ed
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