La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
58 LIBRO QUARTOtanto a' Genovesi, perciocché un sol ciazio di transito basta a seccare interi rami d'industria. Tentarono quindi ogni mezzo d'accordo con la nuova legale nulla giovando, disposero alfine di scioglierla a forza (i2a5). Gavi, castello posto fra Genova, Alessandria e Tortona, fu scelto aragu-narvi un esercito. 11 numero de'fanti, ommesso nelle cronache a noi note, sali a gran numero, se vi fu proporzione con gli uomini d'arme, i quali non erano meno di mille dugento; e ognun di di loro aveva, oltre a due cavalli propri, tre scudieri e tre nobili donzelli armati e a cavallo ancor essi. Un solenne editto chiamò al luogo di Gavi i feudatari della Repubblica co'lor contingenti, tutti i conti di Lavagna, i signori e vassalli della Lunigiana, i conti di Yentimiglia, i marchesi del Carretto e diCeva, quei di Clavesana e del Bosco; con tutti i castellani di Garesio e di Val di Tànaro moltissimi altri cui gli annalisti non han nominati. Il conte Tommaso di Savoia, primo condct-tiere di compagnie assoldate in Italia, mandovvi uno stuolo numeroso di lance; e vi accorse da Brescia, guidando cinquanta uomini d'arme, Lo-taringo Martinengo ch'era stato potestà nel 1221, cavaliere per indole, per famiglia o per città bellicoso. Ma il nobile esempio del vecchio governante non aggiunse vigore al nuovo. Aveva esso nome Brancaleone di Andalò,bolognese di patria e di una famiglia che diede nel medesimo secolo due senatori alla città di Roma. Questo Branca-leone, rotto dagli anni e da una lunga milizia, non ebbe prima raggiunto l'esercito a Gavi che s'ammalò; venne a Genova per ristorarsi nella
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