La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 39
comoda villa di Paverano, e alla notizia di qualche disordine nel campo vi fece tostamente ritorno, ma vi morì. Sotto'1 governo de suoi vicari finì con deboli vantaggi i anno. Il suo successore attese meno alla guerra che a cerimonie e a vane contestazioni (1226). Laonde l'unione di tante forze si dissipò, e le contrarie crebbero. Asti fu difeso a fatica dall'impeto degli Alessandrini; si perde Capriata a'confini , e la ribellione levò il capo in ponente.
(1217). A maggiori disgrazie riparò una buona elezione. Lazzero di Gherardino Giandone, Lucchese, bel giovane di circa trentanni^ non l'ebbe sì tosto accettata, che pigliando una via piacevole ai podestà risoluti, ma importunissima a'deboli, convocò straordinario consiglio con l'aggiunta di alquanti che consiglieri non erano, trascelti in pari numero nelle otto compagnie della città. Quindi fe' loro un efficace discorso intorno alle cose presenti, mostrando che sopra tgtto pregiudicano a'popoli liberi i partiti di mezzo, distruggitori di quella energia, senza la quale o non è repubblica, o vive inferma. Se l'erario mal provveduto, se guerre poco felici avevano a tale condotti i Genovesi, che uno potessero alimentar due eserciti e debellare a un tempo più nemici, perchè non drizzavano al punto più importante le forze? La nimicizia de'propri nazionali è sempre la più acerba a sopportarsi, la più pericolosa a lasciarsi in vigore. Riesce inoltre facilissima a spegnere, finch'è ne'suoi principii. Questa dunque si estingua; non si pensi ad altro per ora. Senza difficoltà si vinceranno i nimici esteriori, vintoed
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