La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SECONDO 45
      gran solennità a lodarla in pubblico, esponendone largamente i vantaggi, e allegando il consenso del podestà cui lontananza rendea più caro. La moltitudine suole odiare i potenti da'quali è oppressa, e favorire i deboli che vogliono ingannarla. Guglielmo fu dunque inteso con grandissima festa, e accompagnato a calca di popolo nelle case de'Volta prossime al duomo. Ivi facesse la sua residenza, ordinasse uno stato nuovo, restituisse al general parlamento Y autorità usurpata dal consiglio di pochi. Non preparato a tante accoglienze, nè caldo amatore degli ordini antichi, Guglielmo rispose di essere per allora contento che la sua società fosse approvata; richiedere ciò che domandavano più lunghe considerazioni. Cosi licenziata la. moltitudine, s'impadronì della torre del duomo, e mandò per nuove sottoscrizioni in tutto lo stato; tanto temette che l'aura voltabile della plebe gli venisse meno. Se non che volendo accrescere le forze, perdè l'occasione. Quando nessuno se lo aspettava, più voci gridarono a un tempo, che il podestà era tornato. L'allegrezza del popolo fu tanto maggiore, quando le dilazioni del Mari lo avevano più indispettito. Ma simili dimostranze non fece una generazione di uomini che gode angustiar ohi governa, e non perdonargli uno sbaglio. Senza degnare di risposta costoro, Lazzero fé' capo a'cittadini assennati, mostrando sè innocente e deluso; Mari più colpevole a'fatti che nell'intenzioni, maggiore in apparenza il disordine che in realtà, purché s'adunasse il parlamento. Accondiscesero i capi del governo; e la piazza delle Vigne venne assegnata per quel-
      Digilized


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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