La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      58 LIBRO QUARTOl'adunanza (I). Cosa intermessa da lungo tempo, inutilmente richiesta a Guglielmo, inoltre la diversità del luogo, della campana e degli ordini consueti 3 per colpa della fazione, che pregata non cesse il duomo, e citata non comparve, tanto poterono sopra la moltitudine quanto il podestà aveva sperato. Lasciò egli tempo che due nobili di grande autorità Grimaldi e Piazzalunga parlassero al popolo contro la setta, mostrantlo dal canto suo nel contegno e nelle parole di essere contento a tutto ciò che il parlamento disporrebbe. Ma poiché vide la moltitudine impaziente del suo silenzio, mandò per li santi Vangeli, e su quelli gridò verso lei, se la nuova fazione vi è odiosa, taccia ognun di voi il giuramento clie or vi si legge. Allora il banditore lesse con lenta e chiara voce le parole del giuramento, nel quale invocato il nome del Signore e Tajuto de'Santi, si prometteva di spegnere la setta, e qualunque volta non si ricredessero, anco i settari. Tutti alzaron la destra in segno di approvazione. Gli animi pieni di tal religione deposero ogni affetto al Mari; il quale, agitato dal desiderio di una tarda violenza, occupò due porte della città. Ma fu costretto a sgombrarle, indi perdette la torre del duomo; all'ultimo dovè presentarsi al parlamento nuovamente adunato. Comparve in mezzo del popolo, che non molto dianzi lo aveva esaltato a cielo, con viso nè fiero nè abbietto, conservando nella sua disgrazia la sicurezza di un innocente e la dignità d'un cittadino. Come il podestà ebbe in-
      (I) Dovevano esser più vaste che ora non sono.
      ed


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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