La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
58 LIBRO QUARTOno egualmente a cuore. Ma tanti bei pregii oscurò l'ambizione. Avanti le calende di Agosto nominarsi solevano gli Emendatori de'brevi; or l'ambizioso giureconsulto attese pure a quel grado, che mai non si dava a podestà; e ottenutolo, non volle colleghi. A tutto condiscese il Consiglio. Jacopo da canto suo rivide con somma diligenza i brevi o registri delle pubbliche deliberazioni, n'emendò gli errori e li distinse in capitoli. Raccolse eziandio in un gran libero i privilegii e le convenzioni della Repubblica, e acciò che l'uso non logorasse gli originali, li fece pur ricopiare, arte non comune a'suoi tempi. Le lodi acquistate per così dotte e utili fatiche gli gonfiarono vie maggiormente il cuore; talché, appressandosi il tempo in cui si nominavano i trenta elettori del podestà a venire, ei tenne caldissime pratiche a favore de'suoi amici. Gli riuscì per alcuni, per altri no; ma fecesi avanti con tutti, raccomandandosi per una seconda elezione. E siccome gli elettori e i podestà giuravano di non votare nè accettar rafferme, così Balduino si procacciò dalla Corte di Roma la missione straordinaria di un cappellano pontificio, dando voce ch'esso poteva con inlimitala autorità annullare qualunque giuramento.
Era il dì d'Ognissanti, giorno deputato all'elezione de'nuovi podestà. Gli elettori già stavano da più ore adunati senza alcuna cosa concludere, perchè gli uni volevano mettere il partito conforme al desiderio di Balduino, e gli altri ricusavano di votare, opponendo l'alto illegale e l'obbligala coscienza. Dopo lungo dibattere fued
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