La storia della antica Liguria di Girolamo Serra

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      CAPO SECONDO 31
      chV propose di dimandare per l'arcivescovo, il cappellano pontifìcio, e il provinciale de' frati minori co'lettori dell'ordine, a fine di decidere il caso secondo il loro parere. Ognuno acconsentì, e gli ecclesiastici essendosi in brev ora congiunti a'secolari, la mista adunanza cominciò le sue discussioni. 11 quesito abbracciava più parti: se i capitoli escludessero nella presente fatispecie ogni rafferma; se il cappellano avesse ricevuto e ricever potesse la facoltà di dispensarne; in fine se fosse espediente di farlo. Ma la moltitudine non tollerò tanti esami. Appena del fatto informata, corre all'arme, circonda il palagio, econsultori e consiglieri minaccia, se intatti non serbano i giuramenti, che non ne andranno impuniti. Cresceva il tumulto, e il pericolo era già tale, che il cappellano fu il primo a voler appagare il popolo irritato. I lettori concorsero nella medesima sentenza. L'arcivescovo si presentò al verone della gran sala per annunziarlo alla plebe. Nel medesimo tempo gli elettori si ristrinsero insieme; rimossero il vano Balduino, e in sua vece nominarono Spino di Soresina, prode cavalier milanese.
      - (i 23o). Tengono a costui mille querele di cittadini e di forestieri, perchè tre banditi infestano il mare con infame pirateria, e il fanno impunemente, quasi la Repubblica non curi il turbato commercio e il disonore dell'intera nazione. Era la pubblica cassa esaurita dalla guerra di Lombardia; tuttavolta il podestà fa uscire uno stuolo di galee; dan queste la caccia a'banditi, e viene lor fatto di prenderli tutti, uomini e roba : formasied


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La storia della antica Liguria e Genova
Tomo Secondo
di Girolamo Serra
Tipografia Elvetica
1835 pagine 496

   

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