La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO SECONDO 51
fcione, si numerarono cinquemila frati 0). E siccome è proprio dell'indole umana avere in pregio coloro che mostrano disprezzare sè stessi, cosi moltissima gente affidò loro la direzione non solo delle coscienze, ma ancora degli affari domestici, pregandoli inslantemente di sospendere alcun poco l'aringo scolastico e le alterne salmodie. I papi ancora gli elessero sovente a commes-sari e nunzii nelle regioni barbare e lontane, ove-a dir vero non fecero sempre miracolima nessuna fatica loro increbbe, nessun pericolo gli sgomentò. Le instanze della gente divota e la protezione de'papi valsero tanto che Genova pronta gli accolse, e li dotò liberale di pie fondazioni (2).
Un secondo compromesso pose fine alle differenze con gli Alessandrini (3). Arbitri furono l'arciprete d'Alba e il maestro degli Spedalieri nella commenda di san Giovanni di Prè; i quali non indugiarono a sentenziare, che gli uomini di Capriata, piccola terra ma buona a'confini, fossero ristorati de'danni ricevuti, e il dominio del luo-
fo toccasse a'Genovesi. (ia3i) Non potessero glilessandrini riscuotere da chi che sia più dell'antico e consueto pedaggio; immuni ne fossero le merci de'Genovesi, con che questi pagassero annualmente seicento lire di danari pavesi; e il podestà d'Alessandria co' suoi consiglieri prendesse tutti i cinque anni nel di d'Ognisanti e nella chiesa di san Pietro il giuramento di ajutare
(1) Fleury, hist. ecc!., Vili. 474.
(2) Vedi la nota i.
(3) Acta Nicolosii de Beccaria, Not. III.
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