La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
56 LIBRO QUARTOdue eserciti, i quali in cambio della croce sopra il petto, portavano le chiavi in sulle bandiere. Il cardinale Pelagio comandava l'uno, il conte di -Brenna indispettito l'altro. Già il luogotenente imperiale era stato respinto, e la Terra ai Lavoro occupata, quando Federigo accorse frettoloso dalla Palestina. La sua presenza rivolge a un tratto le cose: i due eserciti fuggono, la pace ritorna nel regno, la guerra e la desolazione nel territorio romano. Tanto che il papa veggendosi di mezzo fra cittadini scontenti e genti nemiche, si perde-d'animo, consente a un accordo, e revoca gii anàtemi. Già l'imperatore ha commesso al suo figliuolo maggiore di condurgli nuove leve dalla Germania; ha cassato i diritti dell'avolo suo riconosciuti in Costanza; spogliato ha Costa di Siracusa, Pescatore di Malta, tutti i forestieri di qualunque privilegio in Sicilia; e finalmente ha convocato in Ravenna una gran dieta, ove magnificando la buona volontà del pontefice, dichiara voler consolidare la dignità della Chiesa, la maestà dell'Imperio, la pace del mondo.
Tenne la dieta diverse sessioni. Nell'ultima si pubblicò il divieto, che popolo alcuno d'Italia non traesse i suoi podestà dall'odiosa Lega Lombarda. Era presente Ugolino de' Rossi cavaliere di Parma e podestà genovese, cui la Repubblica' avea deputato con sei ambasciatori a rivendicarle ragioni toltele in Sicilia. Costui non ebbe prima inteso il decreto, che alzandosi dal suo seggio, accennò di parlare. Ma Federigo il pervenne, esagerando le cagioni del suo sdegno contro, i Lombardi. Allora gli ambasciadori s'alzarono
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