La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO Cosi falla scrittura fu Ietta in consigliò. Or fracoloro che si erano opposti ali ambasceria primeggiava Fuleone Guercio, nato di nobilissima famiglia, la quale verso l'undecimo secolo ebbe dominio nel Savonese. Stretto costui da magnanimo affetto alla Repubblica vedeva con estremo cordoglio non pochi de'suoi colleghi e congiunti attendere soltanto all'utile proprio, come se in ciò consistesse l'alto lor grado, e non già nell'onore e difesa della patria comune. Le costoro azioni, i discorsi e fino le domestiche insegne davano chiaramente a discernere quelli essere partigiani di Roma, questi altri dell'Imperio, semplice e vero Genovese nessuno. Qual maraviglia se gli esempli degni dell'antica virtù erano sì scarsi, e se ove ne traluceva alcun raggio, lo adombravano invidie interne e adulazioni straniere? Così l'onorato patrizio sfogò il suo cuore in pien consiglio, aggiugnendo come a salvare cadente repubblica e' non vedeva miglior compenso che ripristinare gli ordini antichi, fra quali antichissimo e ottimo era in Genova quello che, nelle grandi occasioni e irrevocabili, pochi non decidessero l' interesse di tutti.Rammentò allora i disusati parlamenti, e come tutti gli errori sarian cancellati, tutti i sacrifizi parrebbono all'universale leggieri, purché un solo in tante angustie si convocasse. 1 ulcone avea dalla sua il podestà; gli avversari non erano preparatia contradire; donde il partito fu vinto senza opposizione. A.' tocchi della gran campana, alla voce del banditore accorre il popolo da tutte le bande, pieno il duomo, la piazza, le finestre e le strade vicine. Intimato silenzio,
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