La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 67
in4mare, secondo gli ordini avuti, una bella armata di quaranta galee sotto il governo di Ugolino Buzaccherini.Non indugiò la siciliana a comparire sopra Monte Argentaro, ma venne meno all'espettazione, essendo composta di soli ventisette navili, e oltre ciò divisa fra due capitani, il re Enzo navigatore inesperto e Ansaldo dei Mari fuoruscito genovese che aveva cuore di andare contro la patria. Una malattia o un avanzo di pudore l'indusse di poi a ritirarsi, e il suo figliuolo maggiore Andreolo fece sue veci.
A Genova intanto si videro giungere presso di cento fra vescovi, ambasciatori e deputati della Lega Lombarda, cui le strade di terra erano chiuse. Venne ancora dalla Toscana fra mille pericoli un suddiacono della Chiesa romana con titolo di delegato sopra l'armamento marittimo; ma di navili pontificii o d'altri dominii verun altro non venne che una grossa galea del conte di Provenza, compiutamente guernita,e comandata dall'ambasciatore Romeo di Villanova, che era del pari un Trovatore leggiadro e un valentissimo guerriero.
Or mentre s'aspetta tempo per Roma, ecco i sargenti arrestare certo omaccione sconosciuto con una candela di cera addosso, e dentrovi una lettera dall'imperatore sottoscritta nel campo suo di Faenza. In essa egli fa cuore a' suoi partigiani, storditi dalle deliberazioni del parlamento. Già tiene in mano Faenza, chiave della Romagna} ha doma gran parte della Lombardia, e messa ha insieme un'armata più poderosa che tutte le forze de'ribelli. La quale dopo una fa-
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