La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO TERZO 67
tinsero di nero le case destinate alla distruzione, edifizii invidiati da' forestieri; altri strascinarono dall'arsenale i bellici strumenti a fine di spiantarle come ròcche nemiche; una gioia crudele animava gli armati, quando i frati minori e predicatori, riuniti in processione, si fecero loro incontro, supplicandoli per quella croce ch'ei si portavano innanzi, a non gastigare coloro che si pentissero. 0 trionfo di religione! Le mansuete parole e l'augusto segno di misericordia intenerirono ciascuno; e senza indugio a tutti quanti domandavano grazia, fu perdonato. Solo co'suoi aderenti Tommaso Spinola la ricusò, mille volte eleggendo ogni ripentaglio più tosto che alla discrezione del popolo abbandonarsi. Donde assediato nelle sue case, ebbe la lesta spaccata da grossa pietra. Coloro che seguitato lo avevano, celatisi in un sotterraneo> n'usciron salvi.
Sedate in tal guisa le interne agitazioni, i prelati impazienti fecero instanza perchè si partisse. L'ammiraglio che guidarli dovea alla foce del Tevere, aveva nome Jacopo Malocelli, di con-sulare e potente famiglia. Tre ambasciatori l'accompagnavano. L'armata era composta di sessantasette legni, ventisette soltanto a uso di guerra e quaranta da carico; avverandosi ancor questa fiata, che più agli agi si dona, più togliesi alla forza. Le bandiere genovesi erano somiglianti a quelle delle crociate; ma per maggior somiglianza, infino agli scafi in luogo del solilo azzurro vennero coloriti di bianco seminato di croci rosse. Partirono il dì di san Marco (25 aprile) con liete speranze, a cui sottentrarono toslo prono-
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